Nel malaugurato caso di finire a terra durante un’aggressione sappiamo bene che la determinazione non basta, ma è necessaria una formazione specifica, anche solo per limitare i danni, riuscire a rialzarsi e fuggire. Perfettamente integrato nel sistema EMAS, il ground fighting utilizza gli stessi principi e strategie dello striking in piedi, adattandoli tuttavia ad un ambiente radicalmente diverso e complicato. Mentre la mobilità e la resistenza necessarie per affrontare un’aggressione reale a terra possono essere mutuate dal mondo delle competizioni sportive, in primis le Mma, il bagaglio tecnico, purtroppo, lo è solo in parte. L’assenza di regole e soprattutto di tatami e protezioni complica le cose. Morsi, strangolamenti, colpi in tutti i target sensibili, chiavi articolari, soppressione fisica, la difficoltà respiratoria, l’impedimento degli abiti, un suolo duro o non uniforme, l'impossibilità di sferrare colpi efficaci e la possibile presenza di altri aggressori possono rendere il combattimento al suolo, a seconda che si sia preparati o meno, un ambiente funzionale o un incubo. Solo un sistema non sportivo e specifico per la difesa in strada può completare la tua preparazione contro un aggressore che non deve rispettare alcuna regola. Il Ground Fighting EMAS è finalizzato alla sopravvivenza e non all’acquisizione di punti, per questo è esclusivamente orientato a creare la possibilità di liberarsi e rialzarsi o, quando necessario, finalizzare l’avversario direttamente al suolo.